“Tu da qui non te ne vai”: bloccata la cessione dal Milan | È stato il pupillo di Berlusconi
Arrivano le incredibili parole del giocatore sulla cessione bloccata dal Milan. Era lui il vero pupillo di Berlusconi.
Nel mondo del calcio ci sono giocatori che lasciano un’impronta indelebile non solo nei cuori dei tifosi, ma anche in quelli della società che rappresentano.
Alcuni di loro diventano simboli, beniamini, dei veri e propri pupilli anche per presidenti e dirigenti. In molti casi, il legame tra un calciatore e il club supera persino le logiche di mercato, portando a decisioni che possono riscrivere la storia di entrambe le parti.
Si tratta di un ex giocatore del Milan il quale, in una recente intervista, ha rivelato alcuni incredibili retroscena. La sua cessione è stata infatti bloccata direttamente dalla società, addirittura su ordine di Silvio Berlusconi, l’allora presidente della squadra. Vediamo quindi di chi si tratta e qual è la storia di questa mancata partenza.
Le parole dell’ex rossonero
Alexandre Pato è stato uno dei protagonisti di tanti momenti indelebili per i tifosi con la maglia rossonera. L’ex attaccante del Milan ha infatti parlato di un episodio che ha segnato la sua carriera, intervistato nel podcast di Gianluca Gazzoli, BSMT. Il brasiliano ha infatti raccontato che nel 2012 fosse sul punto di andare al Paris Saint Germain.
All’epoca Carlo Ancelotti e Leonardo, figure top del club, avevano individuato proprio in Pato il primo tassello per poter costruire la nuova avventura del club francese. “Ero molto legato ad entrambi – ha rivelato Pato nel Podcast BSMT – e mi dissero che sarei stato il loro primo acquisto”. Ad ogni modo, fu Silvio Berlusconi in persona a cambiare il destino del giocatore e a bloccare tutto. “Mi chiamò e mi disse che non mi sarei mosso – ha rivelato Pato – si fidava di me e voleva che restassi al Milan”.
Il rapporto speciale con il presidente
L’attaccante brasiliano ha raccontato di aver avuto sempre un rapporto speciale con Silvio Berlusconi. Fu proprio lui, infatti, uno dei principali artefici del suo arrivo al Milan nel 2007. All’epoca Pato aveva solo 17 anni. “Fu lui a venire in Brasile e a prendermi”, ha raccontato Pato.
L’ex attaccante rossonero ha raccontato che Berlusconi lo chiamava prima delle partite e che ogni tanto gli dava dei consigli su come muoversi in campo. Fu un rapporto di fiducia e rispetto che non tramontò mai.