Caso scomesse, incubo Fagioli | Il nuovo annuncio è inaspettato
Caso scommesse, importanti novità per quanto riguarda Nicolò Fagioli: il nuovo annuncio arriva ed è inaspettato
Per sette mesi non ha potuto aiutare la Juventus e, di conseguenza, scendere in campo a svolgere il suo mestiere. Una squalifica che lo ha penalizzato. Uno dei periodi più bui e brutti della sua vita, ma che ora è pronto a mettere definitivamente alle spalle.
Poco prima della fine della passata stagione Nicolò Fagioli è ritornato. Non solo per aiutare la causa bianconera, ma anche per quella della Nazionale. La sua convocazione, per gli Europei, ha fatto molto discutere ed è stata criticata moltissimo dai tifosi e non solo.
Tantissimi i soldi che ha speso per le scommesse. Uno sbaglio, un enorme sbaglio, di cui ha pagato le conseguenze. Lo sa bene e di questo si pente amaramente visto che la sua carriera calcistica ha seriamente rischiato di terminare ancor prima che compisse 23 anni.
Stesso discorso vale anche per il suo compagno di Nazionale, Sandro Tonali. Anche l’ex rossonero (che è stato fermato 3 mesi in più) è ritornato a vestire la maglia azzurra dimostrando di essere diventato un elemento importante nello scacchiere di Spalletti.
Caso scommesse, novità su Fagioli: le ultime
A partire dal 26 novembre, su ‘Prime Video‘, sarà disponibile “Fragile – La storica di Nicolò Fagioli“. Il calciatore bianconero si è voluto raccontare nel documentario. Ha affrontato vari argomenti, ma in particolar modo quello relativo al calcioscommesse. Tanto da ribadire di aver fatto più puntate nel periodo in cui militava nell’Under 23 dove ha iniziato a giocare più soldi del normale.
Una proiezione fortemente voluta dalla “Vecchia Signora” per sensibilizzare la tematica riguardante la ludopatia. Il nativo di Piacenza ha rivelato che giocava non tanto per vincere i soldi, ma solamente per l’adrenalina che riusciva ad avere in questo contesto. Proprio questo, per lui, era il problema principale.
Scommesse e ludopatia, a breve il documentario su Fagioli: dal 26 disponibile
Una vera e propria malattia. Tanto da stare, incollato al telefono, addirittura tra le 12 e le 13 ore al giorno. “Non te ne accorgevi nemmeno del tempo che passava. Pensavi fossero 2 massimo 3 ore. Sembrava una bolla con tutto te stesso e di cui non ti accorgevi assolutamente di niente“.
Tra le anteprime il calciatore ha rivelato: “Magari ti facevano anche delle domande dove rispondevo. Anche se, poco dopo, non ricordavo nemmeno cosa mi avessero detto“.