Immagini davvero terrificanti quelle che hanno fatto purtroppo il giro del mondo. Ecco che cosa è successo in campo.
Più calci che calcio. Altre immagini raccapriccianti e un ultimo interrogativo: perché? La violenza non può mai essere la soluzione ma evidentemente le due squadre avevano altro a cui pensare nel momento in cui si è scatenata la maxi rissa.
Oltre la rivalità, senza nessuna idea di che cosa sia il rispetto e in generale quali siano i valori dello sport. Botte da orbi, scene davvero brutte da vedere e un pessimo insegnamento per i giovani calciatori che si stanno avvicinando a questo sport.
Che cosa ricorderemo di questa partita? Sicuramente non il risultato ma la battaglia in campo. Scene davvero orrende, che vanno a esaltare il nervosismo di attori da allontanare il prima possibile da questo tipo di competizioni. Per il futuro poi non si possono dormire sonni tranquilli.
Le formazioni infatti, in vista di un altro importante torneo, potrebbero incontrarsi di nuovo. Chissà con quale spirito avverrà il tutto, con la speranza che nel frattempo siano stati presi dei provvedimenti disciplinari di un certo tipo.
È successo davvero, un’altra volta. Una partita di calcio diventa un incontro di pugilato, per non dire di peggio. Stiamo parlando della gara tra Argentina ed Ecuador. Le rispettive selezioni U15 hanno dato vita a uno spettacolo indegno, macchiando la storia del proprio Paese.
Come riportato da Fanpage “le due squadre hanno dato vita a una zuffa vergognosa, con cazzotti, calci volanti e perfino una bandierina brandita come arma”. Scene da Far west. Uno spot tremendo per il calcio. “Tutto è cominciato con una prima rissa durante la partita, in cui i calciatori delle due squadre si sono spintonati e uno dei giocatori dell’Ecuador ha colpito in faccia uno degli argentini, beccandosi il cartellino rosso da parte dell’arbitro”.
Potrebbero esserci delle conseguenze anche in futuro per quanto successo in campo nelle ultime ore. Oltre a possibili provvedimenti infatti le squadre si ritroveranno nel prossimo Sub 15 in Bolivia.
Per quell’appuntamento gli animi dovranno essere decisamente più calmi, per non incorrere nel pericolo di dover ancora una volta parlare di calciatori e squadre che vanno oltre le regole. Il calcio chiede pietà.