“Io in rapporti con ultras”: arriva l’ammissione a sorpresa | Il retroscena dopo l’inchiesta
Arriva la clamorosa ammissione, a sorpresa, da parte dell’ex calciatore: “Io in rapporti con gli Ultras”. Il retroscena
Se non si tratta di un vero e proprio colpo di scena allora poco ci manca. Parole che sono arrivate da parte di un ex calciatore (fino a pochi mesi fa era tesserato di un club) che riguardano gli Ultras.
Il gruppo organizzato delle tifoserie, mai come in questi giorni, si sta rendendo protagonista di alcune vicenda molto dure che tendono a macchiare il calcio italiano. Oltre a poter mettere nei guai due delle società più importanti della Serie A come l’Inter ed il Milan.
A quanto pare l’ex calciatore ha ammesso, nel corso di una intervista che ha rilasciato ai microfoni di “Tv Play“, di avere avuto rapporti con gli Ultras. Allo stesso tempo, però, ci ha tenuto a precisare alcune cose.
Oltre, ovviamente, a precisare il suo punto di vista per quanto riguarda l’attuale inchiesta, ad opera della Procura Federale, sulla collusione tra la malavita e le tifoserie.
Ultras, il retroscena di Viviano: “Ho avuto rapporti con Ultras pregiudicati”
Sulla questione relativa agli “Ultras” Emiliano Viviano è a dir poco scatenato. L’ex estremo difensore di Sampdoria e Fiorentina ne ha parlato, appunto, a “Tv Play” dove ha raccontato dei retroscena fino ad ora del tutto sconosciuti. Rivelando, inoltre, di aver avuto più di qualche rapporto con Ultras. Tra questi anche pregiudicati.
Poi precisa: “Non capisco perché uno nella vita non può avere rapporti con una persona che ha avuto precedenti penali. Chi ragiona in questo modo mi fa schifo. La cosa importante è che io non venga coinvolto in situazioni sbagliate“. Poi sugli Ultras che lucrano sul tifo rivela: “Questo è un altro discorso e tutto ciò non mi piace affatto ovviamente“.
Inchiesta Ultras, il punto di vista di Viviano: “Alla Samp diventai amico…”
Poi un altro retroscena che nessuno conosceva sino ad ora: “Ai tempi della Sampdoria diventai amico di un ragazzo che alle spalle si era fatto 21 anni di prigione. Per me era importante fargli capire quando fosse fondamentale la vita. Lui ragionava in un determinato modo. A me i moralisti non piacciono“.
In conclusione: “Se un ultras chiama l’allenatore dell’Inter quest’ultimo è ‘obbligato’ a rispondere. Non facciamo i moralisti. Nel caso diventa vittima. A Galliani, una cosa del genere, successe 20 anni fa e andò in giro sotto scorta“.