‘I calciatori scioperano’: c’è l’annuncio ufficiale | Ecco quando non scenderanno in campo
La decisione ha spiazzato un po’ tutti. Ora UEFA e FIFA dovranno dare delle spiegazioni: tutti i dettagli della vicenda.
Manca sempre meno allo sciopero dei calciatori. La notizia non era nell’aria ma nella testa dei diretti interessati. Lo sport più popolare al mondo sta cambiando e le ultime evoluzioni si stanno rivelando molto più pericolose del previsto.
Guardando in casa nostra e dunque al campionato italiano, è difficile far finta di nulla. Dai diritti tv a quella competitività che sembra calare di anno in anno. I campioni non vengono più da noi e a livello di riforme o strutture siamo rimasti agli anni novanta.
Potremmo citare alcuni esempi ma rischieremmo di essere noiosi e sfociare nel banale. Meglio pensare dunque a come risolvere questa situazione e possibilmente rialzare la testa il prima possibile. Il problema ora non riguarda soltanto i confini nazionali ma va oltre. La nuova Champions ad esempio, per struttura e premi, ci sta già fornendo un antipasto di quello che potrebbe succedere a breve.
È questo il calcio che vogliamo, ancora più lontano da milioni di tifosi? I calciatori per una volta non subiranno l’ennesima decisione del sistema e diranno la loro. Solo così potremo risvegliare le coscienze.
Allarme rosso
Lo aveva evidenziato qualche giocatore soltanto poco tempo fa ma ora il pericolo è reale. Questo calcio rischia di allontanare milioni di persone e rendere sempre meno interessante il prodotto. Javier Tebas, presidente de LaLiga spagnola, non usa mezzi termini per analizzare la situazione.
La possibilità di uno sciopero da parte dei calciatori è reale. Troppe partite, un modello che andrà a premiare i club più ricchi e il senso dello sport che si sta progressivamente perdendo sono soltanto alcuni elementi da prendere in considerazione quando si parla di decisioni drastiche.
Sciopero in vista
Javier Tebas, presidente de LaLiga, è intervenuto al New Economy Forum e le sue parole sono state riportate da TMW. “Uno sciopero dei calciatori? Potrebbe essere reale. I sindacati e le leghe sono piuttosto uniti. Non possiamo continuare con nuovi concorsi come sta accadendo. Mettono in pericolo la salute di alcuni giocatori e l’ecosistema della stragrande maggioranza dei giocatori. Il rischio è latente, vicino e lo è ancora di più con la creazione di competizioni, senza pensare a ciò che sta accadendo con gli effetti dell’industria del calcio”.
Questo sport ormai rischia di non piacere nemmeno a se stesso: “Questa situazione crea differenze nei campionati nazionali tra chi guadagna di più e chi guadagna di meno e differenze competitive che portano gradualmente alla morte economica dei campionati nazionali di calcio”.