Torna l’incubo doping, nuove accuse per Sinner | L’annuncio a sorpresa: “Tutto molto strano”
Non c’è pace, almeno dal punto di vista mediatico, per il tennista italiano. Nuove rivelazioni mettono a rischio il suo percorso?
Abbiamo tutti ammirato e infine celebrato il trionfo di Jannik Sinner agli US Open. Un traguardo raggiunto grazie a una determinazione e una volontà invidiabili. Il tennista italiano è riuscito ancora una volta ad andare oltre se stesso, restando in partita nei momenti più delicati di ogni match.
Forse è proprio questo uno dei suoi segreti. Una straordinaria forza mentale. Al di là di cosa succede e anche di fronte ad alcune decisioni sbagliate da parte del giudice di linea, Sinner si è sempre mostrato calmo e consapevole dei propri mezzi. Un comportamento da campione.
L’Italia del tennis è impazzita di fronte a questi atteggiamenti e grazie a numeri da grande star. Non siamo nemmeno alla vigilia della sua definitiva esplosione e i trofei in bacheca iniziano a pesare sul serio. Come è possibile fermarlo, si chiedono gli avversari?
Le ultime voci e il caso doping sicuramente non hanno creato un ambiente positivo attorno al fresco vincitore degli US Open. Un po’ come la storia della volpe e l’uva, chi non è riuscito a confermarsi a certi livelli certa di screditare l’avversario più temuto.
L’incubo doping
Si è trattato di un campanello d’allarme che tutto il movimento non ha potuto far finta di ascoltare. Non dev’essere stato facile nemmeno per il tennista italiano scendere in campo e continuare a macinare record. Ora le ultime rivelazioni potrebbero fare la differenza.
C’è un avversario in particolare che alimenta sospetti attorno a quello che è indiscutibilmente lo sportivo dell’anno. Ecco che cosa è successo e perché siamo arrivati a questo punto.
Parole al veleno
Il tennista bulgaro Grigor Dimitrov si aggiunge alla lista dei nemici di Jannik Sinner per il caso della contaminazione indiretta al Clostebol. Ecco le sue parole in conferenza stampa prima della Laver Cup.
“Come ho già detto in passato, quello che mi colpisce è di quanto siano stati gestiti in maniera strana i protocolli in questa situazione. Ci sono giocatori che hanno avuto esperienza completamente diverse nel corso dei processi, con procedure diverse e questo mi porta a pensare se non ci siano stati dei doppi standard. È una cosa che vediamo anche in altri sport e non è un segreto. Il modo in cui questo caso è stato gestito per me è molto strano e lo dico da uno che è nel tour da molti anni”.